Inquinamento Domestico
Articolo tratto da Quattromura del 28/04/2001
Gli abitanti delle grandi città vivono in maniera molto attenta il problema dell’inquinamento. Molto spesso, però, ci si riferisce solo all’inquinamento presente nell’aria dovuto prevalentemente ai fumi degli scarichi delle autovetture oppure ai residui di industrie e fabbriche.
Di recente, invece, si sta prestando attenzione anche al cosiddetto “inquinamento domestico”. Con tale espressione si vuole identificare quell’insieme di sostanze più o meno tossiche cui l’uomo viene a contatto durante le tradizionali attività esercitate all’interno della propria abitazione. Ma vediamo in concreto di cosa si tratta. Iniziamo col dire che il tipo di inquinamento dipende dall’attività esercita dall’essere umano e quindi ogni locale avrà un suo particolare problema.
Infatti, mentre in cucina si devono affrontare i residui della combustione dovuti all’utilizzo di impianti a gas, nel bagno, visto l’alto utilizzo di materiali pulenti, si respirano alte percentuali di polveri e composti organici. Così di seguito costituiscono motivo di potenziale inquinamento il televisore, per le emissioni elettromagnetiche, il climatizzatore, perché diffusore di batteri e funghi eventualmente accumulati, il camino per le varie esalazioni nocive.
Per chi ama il fai da te, e quindi predilige le attività svolte in cantina oppure nel box, esiste il rischio, vista la poca ventilazione del locale, di venire a contatto con sostanze tossiche derivanti da colle, vernici, solventi, oppure di inalare grandi quantità di radon che è molto presente, di solito, nei piani bassi degli edifici.
Per chi invece passa gran parte del proprio tempo nello studio, oltre alle emissioni elettromagnetiche del computer ed a quelle di mercurio rilasciate da stampanti e fotocopiatrici, si deve fare attenzione alla formaldeide, un gas composto di carbonio, idrogeno ed ossigeno che viene rilasciato prevalentemente dai pannelli di compensato e dai materiali con cui vengono composti i mobili moderni.
Quali sono i sintomi del “inquinamento domestico”? Solitamente, le conseguenze prodotte dalla cattiva qualità dell’aria in presenza delle emissioni innanzi descritte sono di tipo allergico con irritazione di naso gola ed occhi, oppure con conseguenze emicraniche, affaticamento e reazioni cutanee.
Come difesa alle emissioni nocive si può areare maggiormente i locali e posizionare i vari elettrodomestici ed accessori ad una distanza adeguata dai divani, dalle poltrone e dai letti.
Mariano Russo